Architettura Bajoriana


IL TEMPIO DEI PROFETI NELLA CAPITALE DI BAJOR

IL RECINTO SACRO

di Brah Mahntay



Schema Planimetrico (2)



Legenda:

P: Podio R: Muro di cinta I: Ingresso
G: Giardini PC: Percorso Cerimoniale A: Siepe alberata
S: Sacrari T: Tempietti TP: Tempio dei Profeti


Premessa

L'indagine storica in architettura, consiste nel ricostruire il processo costruttivo che ha portato una struttura architettonica ad essere quella che appare. Questo processo va inteso nella sua accezione più ampia partendo dalle motivazioni che hanno spinto alla realizzazione di un determinato edificato (considerando quindi anche i rapporti committenza-progettista-esecutore-fruitore), passando per il progetto (considerando gli studi preliminari e quindi l'idea, i riferimenti storici, lo stile, le tecnologie), per arrivare al termine all'opera finita.
Per ricostruire il processo costruttivo di un edificato, in genere si tenta di mettere insieme la più ampia documentazione possibile, in modo da avere un quadro preciso degli elementi anzidetti e, confrontando il tutto con l'opera finita, realizzarne il profilo storico e la descrizione architettonica.
Laddove si presentasse una penuria di fonti documentali occorre fare riferimento alla sola opera edificata che costituisce comunque, per un architetto, il documento principale di indagine. E' questo il caso che chi scrive ha dovuto affrontare: la quasi totale mancanza di documenti e riferimenti relativi all'architettura bajoriana, ha portato l'indagine storico-architettonica sul versante dell'interpetazione di alcuni degli elementi costruiti; interpretazione comunque supportata da tutti quegli aspetti fruitivi che è possibile rintracciare nelle trame dei telefilm, nonché dalle scarne descrizioni che gli scenografi Paramount hanno fatto nei vari "Making of " book.
La ricostruzione storica di un processo costruttivo e la descrizione architettonica di un edificato (ovvero ciò che si è cercato di riprodurre in questo studio), in assenza di riferimenti validi, inoltre, va condotta anche trasferendo la comparazione su quegli edificati e quelle modalità costruttive e fruitive rintracciabili in culture, situazioni e usi simili: in generale occorre dire che nella realtà, chi scrive di architettura, non bada esclusivamente all'esistenza di notizie canoniche, la necessità di ricostruire un processo edilizio travalica i limiti imposti dalle circostanze (nel caso precipuo dagli sceneggiatori Paramount) e conduce in maniera scientifica (non azzardata fantasia sciolta) a conclusioni accettabili. In questo caso tutto ciò che rientra in un ambito confrontale che ha condotto alla definizione di determinate ipotesi va comunque denunciato nel testo, avendo cura di indicare che di ipotesi si tratta: ed è quanto è stato fatto in questo studio, avendo cura di indicare anche al principio dell'argomento un asterisco che metta in guardia sul contenuto scritto.

Parlare di architettura in ambito fantascientifico è qualcosa di relativamente nuovo (soprattutto per chi scrive), oltre che un po fuori dei normali canali di discussione sull'argomento; ritengo quindi che il modo migliore di tentare questo approccio sia quello classico che si utilizza nella realtà, avendo cura di non oltrepassare il limite che dalla congettura scientifica conduce all'immagine fantastica: spero di essere riuscito a tener fede a questi intenti.

9704.28
Brah Mahntay

Generalità

Il Recinto Sacro costituisce una parte importante del monastero ove è situato il Tempio dei Profeti (1) nella capitale di Bajor. Esso in pratica è costituito da una sorta di "Podio" (P), o piazzale rialzato, in maniera molto simile a quelle strutture architettoniche terrestri note come "Civita" o "Acropoli", di cui possiamo ricordare a titolo di esempio l'Acropoli di Atene in Grecia e la Civita di Alatri (Fr) in Italia (entrambe V - IV sec. a.C.).

L'ambiente

" (...) Pianeta Bajor. La capitale. Il suo aspetto mistico è rafforzato da cupole rotonde e dai volumi sferici di numerosi edifici: la vista spazia su un paesaggio interamente segnato da una sorprendente architettura antica." (3)

Immaginiamo di arrivare nella capitale bajoriana e di soffermarci ad ammirarla da un punto panoramico che ci permetta di spaziare con la vista sulla parte più bella della città. Ovunque vedremo canali d'acqua, vere e proprie vie di collegamento, e laghi che fanno da corona al grande fiume maturo che scorre nella pianura, prima di gettarsi nel vasto oceano verde di Bajor. L'insieme che ci appare, rende così un'idea di prosperità, sottolineata dalla ricchezza e bellezza dei giardini urbani, che altrove sul pianeta è ancora negata dai guasti della nefasta occupazione cardassiana. Tutt'intorno alla città, una cinta di monti sembra sorgere dalla foschia che si leva dal fondo valle, rendendoli simili ad una semplice scenografia bidimensionale sfumante al blu, verso il cielo terso del tramonto. Intanto, i bagliori del sole calante salutano la giornata che volge al termine, disegnando contorni di luce a tutti gli edifici, compreso il Tempio dei Profeti del quale, rimbalzando sulla superficie sferica della sua cupola, ne mettono in evidenza la mole dominante, che si staglia magnifica dal suo colle edificato. (2)

Descrizione

Il Tempio dei Profeti (TP) sorge su di un colle della capitale di Bajor, posto a dominare con la sua presenza, la città intera e la vita quotidiana dei suoi abitanti. Questo aspetto ha una valenza simbolica importante che ci dice di come al di sopra del potere materiale (la capitale) e della vita quotidiana dei cittadini, vi sia sempre l'aspetto religioso (dominante) della cultura bajoriana: aspetto con il quale, bene o male devono misurarsi tutti i nativi di Bajor (es.: Ro Laren).

Con il trascorrere dei secoli attorno al "sagrato" del tempio, adattandosi al digradare delle pendici collinari, sono sorti gli edifici che ospitano il Monastero del Tempio, sempre più imponenti ed integrati tra loro, sino al punto di coprire e nascondere l'intero colle, e a formare delle cinte/terrazze concentriche.
L'insieme di questi edifici appare così, al visitatore, come un enorme basamento costruito, sul quale spicca il Tempio dei Profeti, come da un podio (P) o un enorme terrazza appositamente realizzata per ospitare uno degli edifici più simbolici della cultura bajoriana.

Da questo aggregato compatto di edifici, come anche dai giardini (G) che circondano l'edificio del tempio, si elevano diversi elementi quali: torri, pinnacoli e cupole sovrapposte, denuncianti la presenza di piccoli templi (T) e sacrari (S) che arricchiscono il complesso sacro. Tutto l'insieme appena descritto, costituito dall'aggregato compatto, dal tempio, dalle strutture minori e dai giardini, ha preso così la consistenza di una cinta (R) o di una sorta di recinto sacro all'interno del quale è preservato il sancta sanctorum degli edifici religiosi di Bajor: il Tempio dei Profeti (TP).

Da quanto è possibile vedere dal nostro punto panoramico, l'insieme formante quello che da ora chiameremo per comodità descrittiva, alquanto impropriamente, recinto sacro, non ha una forma geometrica regolare, ma si può descrivere come una poligonale chiusa che adattando la sua forma alla conformazione del sito collinare e alle esigenze di spazio, definite dalla sovrapposizione/conglomerazione secolare di edifici sacri, è stato disegnato cercando di mantenere il più possibile una simmetria generale (longitudinale): caratteristica geometrica, questa, che contraddistingue tutta l'architettura aulica di Bajor, strutturata secondo forme e regole non dissimili da quelle formulate nell'architettura "classica" terrestre. Non è quindi difficile formulare il paragone tra il recinto sacro e l'Acropoli di Atene: in entrambe i casi, infatti ci troviamo in presenza di un complesso architettonico avente una funzione ben definita, nel quale spicca per importanza e figura un edificio su tutto (il Partenone ad Atene, il Tempio dei Profeti a Bajor), mentre altre strutture edificate di pari utilizzo ma di significato dedicato minore, fanno da corona al primo, all'interno di un recinto sacro.

L'interno del recinto sacro, quello che in architettura sacra è definito sagrato, è costituito esclusivamente di un grande giardino (G), coltivato dai monaci stessi (4), ricco di piante ed essenze, ruscelli e fonti, sentieri e ponticelli (del tutto simili ad un giardino giapponese), segnato architettonicamente (*) soltanto da quello che potremo definire un percorso cerimoniale (PC), posto proprio sull'asse geometrico del complesso: questo percorso costituente l'asse di simmetria del complesso, è possibile immaginarlo disegnare, con la geometria circolare del Tempio dei Profeti, la figura del simbolo religioso della fede bajoriana, così come si può vedere nello schema planimetrico.

Vediamo ora in dettaglio di elencare i vari elementi costituenti la struttura in oggetto.

Podio

Il Podio (P), come abbiamo già visto, è il corpo stesso dell'acropoli sul quale svetta il Tempio dei Profeti (TP). Esso si è formato gradualmente durante i secoli, attraverso la sovrapposizione e la conglomerazione, lungo le pendici del colle, degli edifici monastici e delle opere di contenimento del terreno riportato per costruire l'impianto simmetrico del Podio, nonché i giardini (G) racchiusi all'interno del recinto sacro (R).

Recinto sacro

Il recinto sacro (R) è costituito da un muro di cinta che protegge i giardini ed il Tempio dei Profeti (TP). Su di esso, o in sua adiacenza sono stati edificati nel tempo diverse strutture religiose minori quali Sacrari (S) e Tempietti (T) secondo un ordine casuale i primi, mentre i secondi sono stati posizionati apparentemente in base agli accessi e all'orientamento dell'acropoli.

Ingresso (*)

Alla luce di quanto è dato sapere estrapolando dai documenti in nostro possesso, si può ipotizzare che per collegare la sommità del colle con il resto della città, esista una struttura formata da rampe di scale e terrazze (tipica per questo tipo di complesso) che per brevità si chiamerà ingresso (I); esso permette l'accesso alla sommità del colle e quindi del recinto sacro, e dovrebbe essere costituito da gradonate simmetriche confluenti sull'asse dell'ingresso come evidenziato nel seguente schema:


Giardini

I giardini (G) sono il luogo di meditazione e di ricreazione dei monaci e dei Vedek. Spesso sono gli stessi religiosi ad occuparsi della loro manutenzione e disposizione, ritenendo ciò un vero e proprio esercizio spirituale.

Percorso Cerimoniale (*)

Anche in questo caso per quanto è dato sapere estrapolando dai documenti in nostro possesso, si può solo ipotizzare che esista un percorso (PC) pavimentato e caratterizzato da gradonate e piazzette, che conduca al Tempio dei Profeti (TP) dall'ingresso (I): si tratterebbe di una struttura necessaria, ed è quindi del tutto realistico immaginarla così come evidenziata in questa sede. La sua importanza sarebbe quella di riprodurre in forme architettoniche il cammino/percorso verso la parola dei Profeti: staccandosi dalla realtà quotidiana (la città, attraverso l'ingresso gradonato) e iniziando così l'approccio alla parola dei Profeti (fisicamente individuata dal Tempio); aspetto questo comune a molti credi religiosi e filosofie. Il percorso, inoltre, diverrebbe un elemento utile a sottolineare la simmetria del complesso templare e, formerebbe nella sua disposizione planimetrica associata a quella del Tempio dei Profeti (TP), il disegno del simbolo della fede di Bajor.

Siepe alberata (*)

Apparentemente dalle immagini divulgate sembra che attorno al Tempio dei Profeti (TP) sia presente una specie di siepe alberata (A) costituita di alberi tipo cipressi dalla chioma allungata (2 e 3) posta in modo da non coprire in alcun modo la figura intera del Tempio. La sua è una funzione puramente ornamentale, che però arricchirebbe il disegno del simbolo della fede bajoriana, già descritto per il Percorso cerimoniale (PC).

Sacrari

I Sacrari (S) sono delle piccole cappelle, per lo più aperte, che sono presenti ovunque nella capitale. In genere hanno forma di torre sovrastata da cupola o pinnacolo semplici.

Templi

I Tempietti (T) sono le strutture base dell'architettura religiosa di Bajor. Possono avere diversi disegni planimetrici: rettangolari, quadrate, poligonali, ma soprattutto circolari; e sono coperti con tetti a capanna (simili ai templi greci e romani), con cupole anche complesse e, più raramente con pinnacoli, a seconda dell'impianto planimetrico. L'interno è disadorno e presenta unicamente una placca riproducente il simbolo dei Profeti (1). La loro funzione è simile a quella dei Sacrari (S), ma viene svolta in ambiente chiuso, dove la luce delle numerosissime candele rituali (1) crea un'atmosfera realmente mistica, valido ausilio alla preghiera meditativa bajoriana, che si svolge stando in piedi, tenendo il viso rivolto verso il simbolo dei Profeti, con le braccia alzate orizzontalmente e ponendo gli avambracci ad angolo retto(1).

Tempio dei Profeti

Il Tempio dei Profeti (TP) è il luogo ove devono essere conservati gli ORBS o "Lacrime dei Profeti" (5). Esso è a pianta circolare ed è l'edificio sacro più grande e rappresentativo di bajor. Un approfondimento sull'architettura di questo edificio data l'ampiezza dell'argomento in oggetto, verrà trattato nella seconda dispensa del Dipartimento di Architettura della nostra ambasciata.

Note Bibliografiche

1 - Bajoran Guide v.4.0
2 - La planimetria e la descrizione sono state dedotte dall'immagine prospettica raffigurante la collina del tempio a Capitol City/Bajor, da: J.M. Dillard, "Star Trek - Federation Passport", U.S.A. 1996.
3 - J. & G. Reeves - Stevens, "The Making of Star Trek - Deep Space Nine", pg. 91, U.S.A. 1994.
4 - "In the hands of the Prophets".
5 - "Emissary", "The Homecoming", "The Circle" ed altri.





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- Brah Mahntay, Italy, 1997 -

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