Il concetto freudiano di libera associazione didee è il processo più
idoneo per dare una giustificazione al binomio Religione-Deep
Space Nine. In questa serie la fede è lelemento costante, visto nel
duplice aspetto di forza e limite, cosa che era del tutto assente nella
serie Classica o in The Next Generation. Anzi, le rare volte in cui
largomento era affrontato sembrava contrapporre il
mondo del 23° - 24° secolo della Federazione a società
arretrate, primitive; da una parte la tecnologia, dallaltra
la superstizione.
La Classica, in particolare, sembra proporre un concetto
di religione legato alla tradizione greco-romana,
accentuandone dunque laspetto del timore reverenziale
o della
Infantile di un Dio; TNG, da parte sua, rileva
un nesso indissolubile fra semplicità di pensiero, arretratezza
e fede cieca, e non dissimile è la situazione nella
nuova serie Voyager.
DS9 è leccezione. Qui la fede è un elemento portante
della storia, è la stessa cultura bajoriana. Nellarco delle
varie stagioni ci sono state diverse puntate incentrate su
questo tema (pensiamo soltanto allepisodio pilota),
ma in ogni singolo episodio si possono individuare gli
indizi di una forte tradizione religiosa: si va dalla semplice inquadratura
del tempio sulla passeggiata della stazione, alla celebrazione di
un rito domestico, dalle citazioni dei Profeti, allingombrante e
assidua presenza di Kai Winn.
La molteplicità degli aspetti con cui è sottoposta la questione
religione, consente di apprezzarne anche i molti lati positivi, a
differenza di quanto era accaduto fino ad ora.
Nessuno giustificherà Winn che vieta linsegnamento delle scienze
o la scelta di Kira di rinunciare al suo modo di vivere per seguire le
idee di un falso Emissario, ma come non apprezzare la serenità che
unisce i Bajoriani durante il Festival della Gratitudine, o il clima
meditativo e celestiale del Monastero di Capitol City su Bajor?
È soltanto grazie al fatto che la fede è divenuta sottofondo di una
serie che possiamo conoscere tanto bene una cultura e una
civiltà come quella bajoriana, così complessa e così semplice.
Ma lottica nuova di DS9 ci permette anche di cogliere le contraddizioni di questa fede attraverso le
scelte maturate dal Maggiore Kira; prima ferma sostenitrice
dei fondamentalisti a fianco di Vedek Winn,
poi - una volta consapevole delle profonde implicazioni
politiche che il ruolo di capo religioso ha sul suo
paese natale - esempio perfetto dequilibrio fra vita
religiosa e impegni secolari (civili).
Ma laspetto più curioso è la partecipazione, il
coinvolgimento, del Capitano Sisko in tutto ciò; il
rappresentante della Federazione, che dovrebbe essere,
secondo la tradizione Trek, il punto di vista oggettivo,
diviene qui una parte stessa della religione. A
differenza di Picard (o meglio
Il Picard) non può
glissare, evitare lo scomodo ruolo di testimone divino,
cambiando destinazione (o le carte in tavola!).
Sisko è costretto ad affrontare ogni giorno il suo essere Emissario:
non cè via duscita. E Sisko cresce. Prende la religione più seriamente,
e ne capisce la portata quando anchegli stesso si trova ad avere
visioni e i poteri che caratterizzano un profeta, secondo la nostra
comune accezione del termine, ma è costretto a rinunciarvi, e a
rinunciare a saper effondere speranza, per salvare la propria vita.
Le maturazioni del credente (Kira) e del non credente (Sisko),
mostrano quanti possano essere gli aspetti della religione e trattano
un tema che, se mi permettete, meritava finalmente di essere approfondito.